martedì 30 giugno 2020

DIALOGO

Qual è la condizione essenziale del dialogo? È la capacità di porsi dal punto di vista dell’altro.
(Paolo Flores d’Arcais)

Il dialogo nasce da un atteggiamento di rispetto verso un’altra persona, dalla convinzione che l’altro abbia qualcosa di buono da dire; presuppone fare spazio, nel nostro cuore, al suo punto di vista, alla sua opinione e alle sue proposte. Dialogare significa un’accoglienza cordiale e non una condanna preventiva. Per dialogare bisogna sapere abbassare le difese, aprire le porte di casa e offrire calore umano.
(Papa Francesco)

La prima condizione perché il dialogo sia possibile è il rispetto reciproco, che implica il dovere di comprendere lealmente ciò che l’altro dice.
(Norberto Bobbio)

Nel vero dialogo, entrambe le parti sono disposte a cambiare.
(Thich Nhat Hanh)

Dialogare, nel senso forte del termine, non è semplicemente parlare con, è qualcosa di più. E’ esporre se stessi alla forza e al rigore del ragionamento.
(Paolo Flores d’Arcais)

La possibilità di confronto è una ricchezza, una gioia e una fortuna. Insegna la prospettiva, i modelli e le relazioni. Essere aperti è un vantaggio.
(Beppe Severgnini)

Se pensi di fare “tua” una persona negandola agli altri, temi solo il confronto.
(Rudy Zerbi)

Il problema è capirsi. Oppure nessuno può capire nessuno: ogni merlo crede d’aver messo nel fischio un significato fondamentale per lui, ma che solo lui intende; l’altro gli ribatte qualcosa che non ha relazione con quello che lui ha detto; è un dialogo tra sordi, una conversazione senza né capo né coda. Ma i dialoghi umani sono forse qualcosa di diverso?
(Italo Calvino)

I nuovi rapporti vivono di un monologo e non di dialogo, che si creano e si cancellano con un clic del mouse, accolti come un momento di libertà rispetto a tutte le occasioni che offre la vita e il mondo. In realtà, tanta mancanza di impegno e la selezione delle persone come merci in un negozio è solo la ricetta per l’infelicità reciproca.
(Zygmunt Bauman)

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