Ho avuto un istante di grande pace. Forse è questa la felicità.
Non c’è cancello, nessuna serratura, nessun bullone che potete regolare sulla libertà della mia mente.
Ogni onda del mare ha una luce differente, proprio come la bellezza di chi amiamo.
Perché mai è così tragica la vita; così simile a una striscia di marciapiede che costeggia un abisso. Guardo giù; ho le vertigini; mi chiedo come farò ad arrivare alla fine.
Dio, quanto soffro! Che spaventosa capacità di sentire intensamente, la mia!
E se ti dicessi che sono incapace di tollerare il mio stesso cuore?
A me piace passare dall’una all’altra stanza illuminata; tale è per me il mio cervello, stanze illuminate; e le passeggiate nei campi sono i corridoi… E oggi sto sdraiata a pensare.
La felicità è avere un filo a cui appendere le cose… Filo che, immerso nel tesoro di un’onda, tornerebbe alla superficie ricoperto di perle.
Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine.
Eppure l’unica vita eccitante è quella immaginaria. Appena metto in moto le rotelle nella mia testa non ho più molto bisogno di soldi o di vestiti.
C’è chi si rivolge ai preti, chi alla poesia; io ai miei amici, al mio cuore, a cercare tra le frasi e i frammenti qualcosa di intatto.
Non sono le catastrofi, gli assassini, le morti, le malattie e l’età che ci uccidono, è il modo in cui le persone guardano e ridono, e salgono sugli omnibus.
Ognuno ha il proprio passato chiuso dentro di sé come le pagine di un libro imparato a memoria e di cui gli amici possono solo leggere il titolo.
VIRGINIA WOLF
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