domenica 13 ottobre 2019

PESANTEZZA

Due forze regnano sull’universo: luce e pesantezza.
(Simone Weil)

La terra è pesante e opaca senza sogni.
(Anaïs Nin)

Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
(Alda Merini)

Non abbiamo che un nemico: la pesantezza.
(Gabriel Matzneff)

Ed ecco che oggi, improvvisamente, il peso che mi gravava sul capo è sparito e riesco a pensare, a ragionare, a fermarmi sulle cose, a concentrarmi. Forse è l’inizio di un nuovo spunto.
(Virginia Woolf)

La leggerezza non è parente della superficialità, a differenza di quanto sostengono i superficiali che scambiano la pesantezza per profondità di pensiero.
(Massimo Gramellini)

Più la vita è vuota più diventa pesante.
(Gilbert Cesbron)

Lodo la danza perché libera l’uomo dalla pesantezza delle cose e lega l’individuo alla comunità.
(Sant’Agostino)

Ma davvero la pesantezza è terribile e la leggerezza meravigliosa? Il fardello più pesante ci opprime, ci piega, ci schiaccia al suolo. Ma nella poesia d’amore di tutti i tempi la donna desidera essere gravata dal fardello del corpo dell’uomo. Il fardello più pesante è quindi allo stesso tempo l’immagine del più intenso compimento vitale. Quanto più il fardello è pesante, tanto più la nostra vita è vicina alla terra, tanto più è reale e autentica. Al contrario, l’assenza assoluta di un fardello fa sì che l’uomo diventi più leggero dell’aria, prenda il volo verso l’alto, si allontani dalla terra, dall’essere terreno, diventi solo a metà reale e i suoi movimenti siano tanto liberi quanto privi di significato. Che cosa dobbiamo scegliere allora? La pesantezza o la leggerezza?
(Milan Kundera)

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