sabato 28 marzo 2009

BARZELLETTE


Un ricco imprenditore dà una festa per mille persone nella sua villa in Sardegna. Per l'occasione fa mettere una decina di coccodrilli nella sua piscina. A metà serata provoca gli invitati: "100 milioni a chi è capace a buttarsi nella piscina ed attraversarla a nuoto". Nessuno. "100 milioni e la mia Ferrari". Nessuno. "100 milioni, la mia Ferrari e il mio dodici metri". Nessuno ancora. "100 milioni, la mia Ferrari, il mio 12 metri e una notte con mia moglie". Splash !!! Il commendator Brambilla è in acqua. Lotta con i coccodrilli, combatte come un eroe, nuota e, finalmente raggiunge sano e salvo l'altra sponda della piscina. Applausi, complimenti, pacche sulle spalle a non finire. "Bravo ! Che coraggio..! Bravo !!!" "Cosa vuoi per prima cosa, i 100 milioni?" gli chiede l'imprenditore. "No, non voglio i tuoi quattrini.." "La mia Ferrari, allora?" "No, non voglio la tua macchina". "Il mio dodici metri, allora?" "No non voglio la tua barchetta" "Mia moglie allora. Prendila !!!" "No non voglio le tue donne" "Ma che vuoi allora?, diccelo!" "Prendere quel bastardo che mi ha spinto dentro !!!



Guarnigione della Legione Straniera in mezzo al deserto. Al suo comando e' inviato un nuovo generale che trova il forte in una situazione disastrosa: mura diroccate, il portone d'ingresso senza soldati di guardia, la piazza d'armi deserta, l'armeria sotto sopra, le armi sporche e prive di manutenzione, le cucine puzzolenti, la camerata della truppa nel disordine piu' completo. Il generale per ultimo entra nelle stalle, e che vi trova? Un tappeto rosso in terra circondato da mazzi di fiori, una mangiatoia piena di cibo, ed in mezzo a tutto cio'.....una cammella! Il generale infuriato chiama il sergente per chiedergli spiegazioni. Ed il sergente: "Vede generale, qui ci sono solo uomini, il paese e' lontano, certi bisogni nella truppa si fanno sentire!". Il generale: "Che indecenza! Noi siamo dei soldati della Legione Straniera, degli uomini duri, allontani la cammella e faccia mettere al lavoro i soldati. Passa qualche mese, le condizioni al forte migliorano, ma il malcontento tra la truppa serpeggia; anche il generale, dopo qualche mese di astinenza, incomincia a ricredersi riguardo alla presenza della cammella nel forte. Un giorno raduna la truppa e dice loro: "Soldati! Ho deciso di far tornare la cammella nel forte". I soldati sono euforici. Il giorno in cui la cammella ritorna c'e' grande festa. Prende la parola il sergente: "Generale, lei naturalmente sara' il primo ad usufruire della cammella". Il generale viene fatto entrare nella stalla, si chiudono le porte. Dopo un quarto d'ora il generale esce visibilmente soddisfatto; il sergente gli si rivolge con una certa sorpresa: "Ma come Generale, ha gia' finito?". Il Generale: "Si', perche' voi altri di solito quanto tempo ci impiegate?". Sergente: "Beh, per sellare la cammella, arrivare al paese, trovare il bordello, ritornare al forte... 5 o 6 ore ci vogliono!".



Il leone, re della foresta, va in giro per la savana. Vede una zebra, la rincorre, la raggiunge e le sibila con tono da essere superiore: "Dimmi Zebra, chi e’ il re della foresta?". E la zebra con un filo di fiato e tutta tremante: "Sei tu mio sire". E il leone con tono da essere superiore: "Va bene Zebra, va pure, la tua fede ti ha salvato". Il leone riprende la sua passeggiata finche' non vede una gazzella; la rincorre, la raggiunge e le sibila: "Dimmi gazzella, chi e’ il re della foresta?". E la Gazzella, con un filo di voce e tremando gli risponde: "Maesta’, sei tu il mio signore". E il leone sempre con tono da essere superiore: "Va bene Gazzella, va pure, il tuo re ti fa grazia della vita". Il leone riprende la sua passeggiata finche’ arriva al fiume dove incontra l'elefante; gli si para davanti e gli fa: "Dimmi elefante, chi e’ il re della foresta?". L'elefante, evidentemente infastidito, lo guarda dall'alto in basso, poi lo afferra con la proboscide e lo scaglia lontano. Il leone si rialza e, zoppicando, gli si rifa sotto e gli grida con tono alterato: "Dimmi elefante, chi e’ il re della foresta?". L'elefante si gira di scatto, lo afferra con la proboscide, e lo scaglia ancora piu’ lontano. Il leone riesce, sempre piu’ a fatica, a rialzarsi con una zampa rotta e qualche costola incrinata, ma si rifa sotto all'elefante e gli grida: "Elefante, ma se non ti ricordi, e’ inutile che ti incazzi tanto!!!".

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